Il termine Artrogriposi o Artrogriposi
Multipla Congenita (AMC) deriva dal greco “Arthron”=
articolazione, e “Grypos”= rigido.
Essa non identifica una sindrome
specifica, ma una caratteristica clinica, ossia la contrattura
articolare multipla congenita, che coinvolge due o più distretti
anatomici.
Il tentativo di classificare (dal punto
di vista eziologico, patogenetico e molecolare) i quadri con
artrogriposi non è agevole, ed è in continua evoluzione, alla luce
delle continue ricerche effettuate in ambito molecolare e genetico.
L'amiplasia, caratterizzata da tessuto
grasso e fibroso al posto dei muscoli delle braccia, è la forma più
frequente che si riscontra nel 43% dei casi.
Le cause che possono portare ad un
quadro con artrogriposi sono per larga parte sconosciute, ma si
presumono essere multifattoriali.
Le potenziali eziologie possono essere:
Le potenziali eziologie possono essere:
- neuropatiche (Sistema Nervoso Centrale, midollo spinale, nervo periferico);
- miopatiche (distrofie muscolari, anomalie mitocondriali);
- anomalie del connettivo (displasia diastrofica, ecc);
- problematiche intrauterine (limitazioni di spazio, fattori materni, ecc);
- alterazioni della circolazione intrauterina o fetale;
Il termine comune di queste differenti
cause sembra essere l’assenza di movimenti fetali, che porterebbe
ad una proliferazione di collagene e ad una sostituzione dei muscoli
con tessuto fibroso.
Per tale motivo, è necessario fin
dall’inizio, far procedere di pari passo gli esami effettuati ai
fini di un inquadramento diagnostico ed il trattamento
(fisiatrico/ortopedico).
L’analisi dei vari esami necessari
per un inquadramento diagnostico si avvale della collaborazione con
un neuropediatra esperto, e genetisti clinici.
Alcune forme di artrogriposi,
rappresentano quadri patologici specifici:
- AMIOPLASIA → forma più comune di artrogriposi, caratterizzata da intelligenza normale, frequentemente un angioma al viso, spalle addotte e intraruotate, gomiti estesi, polsi flessi, dita rigide, pollici nel palmo anche rigide e spesso lussate, ginocchia spesso iperestese, piedi torti;
- ARTROGRIPOSI DISTALE → caratterizzate da trasmissione autosomica dominante e maggior interessamento delle mani e dei piedi; (per es. la sindrome di Freeman-Sheldon o sindrome del fischiatore e la Sindrome di Beals o artrogriposi distale tipo 9).
Il piano terapeutico per il trattamento
dei bambini affetti da artrogriposi verrà impostato da un team
multidisciplinare, che si porrà come principale obiettivo di
incrementare l’indipendenza del paziente, dunque lavorando non
solamente sulla deambulazione e sulla mobilità del paziente, ma
anche sulle sue capacità comunicative e sulle attività della vita
quotidiana.
Tale piano varierà a seconda della
condizione di base (amioplasia, artrogriposi distale, forme con
coinvolgimento neurologico, etc.) e delle condizioni specifiche del
singolo paziente.
A tale scopo, verranno effettuate
valutazioni realistiche delle deformità articolari (lussazioni,
sublussazioni), delle contratture, e del potenziale muscolare del
paziente.
Il trattamento si avvarrà di:
- fisioterapia: avendo un ruolo fondamentale subito dopo la nascita. Lo stretching e la mobilizzazione articolare devono essere insegnati alle famiglie e proseguiti in ambito domiciliare;
- valve in termoplastica;
- ortesi: da semplici plantari a tutori AFO (gamba piede a spirale), a tutori KAFO (ginocchio gamba piede rigida ai metatarsi), ai più complessi HKAFO (tronco coscia gamba piede, con presa di bacino) a seconda delle deformità e delle capacità funzionali del paziente;
- calzature ortopediche;
- gessi seriali;
- interventi chirurgici correttivi (dell’arto superiore, del rachide, dell’arto inferiore).Un grande abbraccio a tutti quei bambini e alle famiglie che ogni giorno combattono per la loro indipendenza e felicità!
In questo settore si stanno facendo grandi scoperte e spero se ne faranno sempre di più per permettere a bambini e famiglie di ritrovare la loro "normalità" e tranquillità. L'altro giorno ho guardato un programma riguardante le protesi e ho visto che stanno mettendo a punto un nuovo tipo di protesi che ricevendo impulsi dal cervello ha la stessa mobilità di una mano umana e nn è pesante, ne somo rimasta piacevolmente sorpresa di questa nuova invenzione.
RispondiEliminaChe bella cosa, guarda io conosco una persona che ha fatto fare una protesi di questo tipo per il figlio disabile.................ora finalmente cammina.
RispondiEliminaOltre all'aspetto medico è bene anche vallorizzare il lavoro educativo che viene svolto dagli operatori nel tentativo di dare sollievo alla persona, e di aumentarne le autonomie.....le potenzialità che l'animazione socio culturale racchiude per queste persone non va sottovalutata.....ogni persona anche se colpita da gravi problemi fisici, attraverso il lavoro educativo può riprogettarsi e vivere comunque una vita felice! :)
RispondiEliminasaluti clod :)