È mia
abitudine guardare studio aperto per poter rendermi conto di cosa
succede attualmente nella società.
Ma quello che i miei occhi
hanno visto pochi giorni fa, mi resterà indelebile nella mente.
Quello che queste due
"donne" (non le ritengo per niente tali dato che una donna
quale sia ha l'istinto materno alla base delle sue azioni) hanno
fatto su Michele, ragazzo di 14 anni affetto da autismo, lo ritengo
ripugnante e sconvolgente.
È
successo a Vicenza, in una scuola media di Barbarano, dove Michele
veniva affiancato ogni giorno da un'insegnante di sostegno e
dall'assistente sociale, che dovevano guidarlo nel difficoltoso
cammino che impone il suo handicap. Ma non è stato così.
Queste due persone che
dovevano essere dei pilastri per il ragazzo, lo umiliano e lo
maltrattano per quasi 6 mesi, passando totalmente inosservate.
Purtroppo circa il 50% dei
soggetti con autismo non acquisisce, o molto limitatamente, capacità
di espressione mediante canale verbale, perciò Michele non poteva
urlare a tutti quello che doveva subire ogni giorno.
La denuncia era partita dai
genitori, che si erano accorti di alcuni segni di violenza sul corpo
del figlio con ematomi e piccole lesioni soprattutto sulla testa.
A far tornare la serenità
nel cuore di Michele, sono stati i Carabinieri che
hanno fatto irruzione nell’aula, cogliendo le due educatrici sul
fatto, probabilmente in azioni perverse così inequivocabili da far
scattare le manette. Le due donne, di 54 e 59 anni, ora sono agli
arresti domicilari.
Le Regioni e tutti i servizi
sociali, sanitari e scolastici hanno l'obbligo di lavorare in modo
integrato, perché le indicazioni su come si debba trattare l’autismo
siano prese in carico e condivise.
Il 2 aprile è la Giornata
Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo.
Oltre
400.000 famiglie conoscono questo giorno, aiutiamole a sensibilizzare
l'opinione pubblica, spazzando via l'arretratezza culturale che
affligge la nostra società!