Un cuore che sorride è il riflesso di un'anima felice.

Il riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.


19 ago 2013

PET THERAPY: la simbiosi tra uomo e animale!


 
Fu lo psichiatra infantile, Boris Levinson, a enunciare per la prima volta, intorno al 1960, le sue teorie sui benefici della compagnia degli animali, che egli stesso applicò nella cura dei suoi pazienti.
Levinson constatò che prendersi cura di un animale può calmare l'ansia, può trasmettere calore affettivo, aiuta a superare la depressione e la solitudine, agendo da supporto sociale, dando impulso alla cura di se stessi e diventando una fonte di attività quotidiane significative.
Gli animali hanno accompagnato l'uomo sin dall'inizio della sua storia sia come fonte principale per l'alimentazione sia come compagni di lavoro, di caccia e di vita. Nella storia di ciascun popolo il rapporto con loro è stato differente e assai vario. Ma si è dovuti arrivare al XXI secolo per comprendere quanto gli animali possano essere importanti anche per la psiche umana e il ruolo che possono assumere anche nel trattamento di molte patologie neuro e psicomotorie.

La Pet Therapy, come scienza, nasce nel 1977 negli USA.
Con il termine si indicano due categorie di terapie: quelle dirette a soggetti con handicap, il cui scopo è di eliminare uno stato di malattia o ridurne gli effetti negativi sulla salute del paziente; quelle finalizzate a migliorare la qualità della vita e lo stato generale di benessere.
La Pet Therapy o Zooterapia richiede sempre un adeguato progetto educativo- riabilitativo che risponda alle esigenze di ogni singolo caso. Per ognuno occorre sviluppare un programma terapeutico che coinvolga diverse figure professionali: il medico, lo psicologo, il pedagogista.
Essi valutano, con la consulenza del pet partner e dell'educatore cinofilo, come la relazione con gli animali possa essere utile ed è molto importante che, qualunque animale si scelga, abbia un temperamento equilibrato e mansueto.
Perché gli animali non siano "strumento" di lavoro ma co-terapeuti in queste attività e ne traggano anch'essi dei benefici è importante una adeguata attività di selezione, partendo dalla specie più adatta ad un determinato tipo di lavoro per poi considerare anche la razza, il sesso, l'età e le caratteristiche psicologiche e comportamentali del singolo individuo:
  • i volatili e gli asini, per la loro mansuetudine, sono indicati per i soggetti aggressivi; è possibile praticare L'ONOTERAPIA ovvero Attività Assistita con l'asino, che viene utilizzato come strumento terapeutico e si concretizza in un complesso di tecniche di educazione e rieducazione mirata ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo, affettivo e comportamentale.
    Un approccio dalle infinite potenzialità che si propone come co-terapia funzionando da "acceleratore" delle acquisizioni, dell'efficacia e dei risultati di altre terapie.
    È un metodo attivo, che non permette mai di restare passivi o di isolarsi. L'asino, infatti, riesce sempre a ottenere la partecipazione del "paziente" sollecitandolo sul piano psico-motorio, intellettivo, sociale ed affettivo. L'istituirsi di un sistema di comunicazione asino/utente/operatore, crea un contesto educativo ed evolutivo in un ambiente gradevole, ricco di stimoli, a contatto con la natura.
    Possono trovare vantaggio dall'onoterapia: persone sole, cardiopatici ed ipertesi, bambini ed anziani, malati psichiatrici e tossicodipendenti, detenuti, sieropositivi, audiolesi e non vedenti, persone con problemi di ansia, stress, accettazione, disarmonia emotiva, con problemi della personalità e dello sviluppo, persone dalla forma più lieve di instabilità emotiva all'autismo; nella relazione utente-asino si instaura un importante canale di contatto corporeo attraverso il quale si acquisisce controllo e fiducia di sé, si favorisce un arricchimento sensoriale ed emotivo, si stimola una riorganizzazione delle strutture psichiche in un clima relazionale che permette di lasciarsi andare;
  • i felini hanno virtù ansiolitiche da cui trarrebbero benefici anche cardiopatici ed ipertesi;

  • i cavalli invece servono per correggere i disordini del movimento ed aiutare i soggetti affetti da patologie neurologiche e muscolari, da lesioni traumatiche cerebrali, da sclerosi multipla e per bambini con paralisi cerebrale. Grazie al rapporto che si stabilisce tra cavaliere e cavallo nasce L'IPPOTERAPIA, che produce un senso di indipendenza, aumenta l'autostima e accresce la fiducia in se stessi. Questa “tecnica” trova la sua indicazione, oltre che nelle patologie classiche della paralisi cerebrale infantile, dell’autismo o della sindrome di Down, anche nelle patologie acquisite in conseguenza di traumi correlati alla infortunistica stradale e del lavoro;
  • i delfini, grazie alla loro giocosità, sono ottimi ausili nella cura dei bambini autistici, favorendo una migliore apertura al mondo esterno e le capacità comunicative, nelle persone con disturbi della sfera affettiva. Poiché i delfini comunicano con i suoni e movimenti del corpo, riescono a comprendere molto bene il linguaggio del corpo umano, captandone le necessità. Giocando e nuotando con loro, si perfeziona la meravigliosa interazione. Con l'ausilio dei delfini nasce la DAT (Dolphin Assisted Therapy = Terapia Assistita con i Delfini -> DELFINOTERAPIA).
    I delfini sono mammiferi, e questo di per sé‚ li rende simili all'uomo più di ogni altra creatura acquatica. Ma esistono anche altre considerazioni che possono spiegare la straordinaria sensazione di "comunicazione", che percepisce chiunque li avvicini. L'intelligenza di cui sono dotati, per esempio, li avvicina all'uomo più della maggior parte delle specie animali. Ed è questa intelligenza che permette loro di analizzare e coordinare le informazioni ricevute dall'ambiente e di elaborare strategie di risposta adeguate anche in situazioni non comuni, come quella dell'incontro con l'uomo. Questa capacità dei delfini di interpretare dati nuovi e di agire di conseguenza, può spiegare l'impressione che essi capiscano l'umore delle persone con cui entrano in rapporto. Chi si è immerso con loro, infatti, li descrive capaci di stare "sulla stessa lunghezza d'onda": timidi e distanti con chi ha timore, giocosi con chi è più attivo, tranquilli con chi è rilassato..
    L'immersione nell'acqua è di per sé‚ una esperienza particolare, per il legame concreto e simbolico che ha con le origini stesse della vita. Inoltre l'acqua salata aiuta a sciogliere alcune rigidezze corporee che spesso corrispondono a blocchi emotivi, fornisce un sostegno che facilita l'equilibrio, la fluidità del movimento e le sensazioni di rilassamento che ne derivano, il flusso dell'acqua, infine, offre una stimolazione tattile che migliora la percezione del proprio corpo.
    La presenza dei delfini sembra moltiplicare gli effetti positivi del contatto con l'acqua.
    Tutte le testimonianze raccolte indicano che l'incontro con queste creature è un'esperienza eccezionale, profondamente coinvolgente a livello psichico.
    Con il suo aspetto "sorridente", i suoi movimenti fluidi, il suo istintivo rispetto per lo spazio interpersonale (che fa sì che non si avvicini mai troppo a chi mostra timore) il delfino viene costantemente percepito amichevole e meno minaccioso o giudicante degli esseri umani. Nello stesso tempo offre gratificanti opportunità di scambio, basate sul gioco e sul contatto fisico, che portano la comunicazione a un livello accettabile anche per le persone più chiuse in se stesse. Il gioco con un delfino, inoltre, non è mai monotono o ripetitivo; la grande intelligenza di questi animali li rende capaci di inventare "trucchi" sempre nuovi e, a quanto pare, adeguati alle circostanze, tanto da riuscire a volte a spezzare anche le stereotipie di persone, come quelle autistiche, che sembrano imprigionate in una gabbia di comportamenti ripetitivi.
    Sembra quindi che i delfini siano in grado in qualche modo di rompere l'isolamento presente nell'autismo e, in minor misura, nella depressione. Queste sono perciò le patologie prevalentemente trattate sia in Italia che all'estero.
    Per quanto riguarda il Delfinario di Rimini attualmente prevede programmi estivi per bambini autistici della durata di una settimana che vengono preceduti da un incontro invernale preselettivo, finalizzato ad accertare che la delfinoterapia sia indicata per i singoli pazienti.
Ad oggi, fatta eccezione per la regione Veneto, non esiste una netta definizione giuridica per quanto riguarda le procedure ed i requisiti minimi necessari per poter effettuare l'attività della pet therapy, in quanto spetta alle singole regioni normare sulla materia.
Tali approcci si sono spesso rilevati dannosi sia per il paziente che per l'animale coinvolto, a causa della mancanza di un'equipe che potesse monitorare contemporaneamente sia lo stato del paziente che dell'animale coinvolto nel progetto.
Per eliminare queste problematiche la regione Veneto, attraverso la legge regionale 3/2005, ha redatto il MANUALE OPERATIVO REGIONALE REGIONE VENETO (MOR) ed ha avviato un progetto di rete regionale per la pet therapy (net Pet Therapy).
Questo manuale definisce:
  • le A.A.A. : le Attività Assistite con Animali consistono in interventi di tipo educativo-ricreativo e di supporto psico-relazionale, finalizzati al miglioramento della qualità di vita di varie categorie di utenti (bambini, soggetti portatori di handicap, pazienti ospedalizzati, pazienti psichiatrici, anziani, detenuti) e realizzati mediante animali in possesso di adeguate caratteristiche. Non è necessaria una specifica prescrizione medica, ma è comunque opportuna l’indicazione da parte di un professionista del settore sanitario o educativo che abbia in carico il soggetto destinatario dell’intervento. Le AAA vengono progettate dalla EPP ed effettuate dalla EO (fonte: estratto dalle Linee Guida Regionali relative agli interventi assistiti dagli animali D.G.R.V. n. 4130 del 19/12/2006 e della Legge Regionale del Veneto n. 3 del 3/01/2005);
  • le T.A.A. : le Terapie Assistite con Animali sono delle co-terapie individualizzate sul paziente, utilizzate a supporto delle terapie tradizionali, per la cura della patologia di cui egli è affetto e sono praticati mediante animali appositamente educati. Esse sono finalizzate al miglioramento di disturbi della sfera fisica, motoria, psichica, cognitiva o emotiva. Sono progettate sulla base delle indicazioni sanitarie e psico-relazionali fornite dal medico e/o dallo psicologo di riferimento del paziente e prevedono precisi obiettivi ed indicatori di efficacia (fonte: Estratto dalle Linee Guida Regionali relative agli interventi assistiti dagli animali D.G.R.V. n. 4130 del 19/12/2006 e della Legge Regionale del Veneto n. 3 del 3/01/2005)
L’intervento riabilitativo viene finalizzato verso quattro obiettivi:
  1. il recupero di una competenza funzionale che, per ragioni patologiche, è andata perduta;
  2. l’evocazione di una competenza che non è comparsa nel corso dello sviluppo;
  3. la necessità di porre una barriera alla regressione funzionale, cercando di modificare la storia naturale delle malattie croniche e degenerative riducendone i fattori di rischio e dominandone la progressione;
  4. la possibilità di reperire formule facilitanti alternative.
Chi può prescrivere queste attività?
  1. il medico di medicina generale del paziente;
  2. il medico specialista di riferimento del paziente;
  3. lo psicologo/psicoterapeuta che ha in carico il paziente.
Le TAA vengono progettate dalla E.P.P. ed effettuate dalla E.O. (fonte: MOR regione Veneto);
  • l'equipe progettuale: secondo le linee guida della regione Veneto le attività di pet therapy devono venire dapprima progettate da una équipe "prescrittivo progettuale" (E.P.P.) e poi venir attivate da una équipe "operativa" (E.O.). Questa innovazione permette di stabilire una procedura univoca (protocollo operativo) da seguire che tenga conto sia del benessere della persona che dell'animale coinvolto.
    Per entrambe le tipologie di attività (A.A.A. e T.A.A.) si prevedono le seguenti figure:
    * Responsabile di progetto → un professionista del campo sanitario per le a.a.a. e clinico per le t.a.a.;
    * Medico veterinario → valuta i requisiti comportamentali e sanitari dell'animale, l'aspetto igienico sanitario ed il benessere animale;
    * Coordinatore d'intervento → nelle a.a.a. può essere: psicologo, educatore, infermiere/assistente sanitario, OSS, laureato in scienze motorie, insegnante; nelle t.a.a. può essere: psicologo/psicoterapeuta, infermiere/assistente sanitario, educatore, terapeuta della riabilitazione, terapeuta occupazionale, psicomotricista;
    * Coadiutore dell'animale → promuove la relazione uomo animale e monitora lo stato di salute ed il benessere dell'animale in collaborazione con il veterinario;

Dal punto di vista legislativo gli animali cosiddetti d'affezione sono stati riconosciuti ufficialmente quali componenti essenziali del rapporto equilibrato tra l'uomo e l'ambiente di vita per la prima volta nelle "Dichiarazione di Ginevra" del 1995.

In Italia la Pet Therapy è stata riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute.
Tale Decreto sancisce per la prima volta nella storia del nostro Paese il ruolo affettivo che un animale può avere nella vita di una persona nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia ed è stato proposto a seguito dell'Accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 sul benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy.




Il futuro è nelle mani di Alper Silvan...


Questo prototipo di carrozzina alimentata da pannelli solari è nata per la prima volta dall'idea di Alper Silvan, il disabile turco con una paralisi celebrale. Il problema nasce dal fatto che Alper non può muoversi liberamente senza preoccuparsi di quanta batteria utilizza. Per poter far conoscere la sua brillante idea, l'ha pubblicata on-line e la sua proposta è stata molto apprezzata da un gruppo di studenti della Facoltà di Ingegneria e Scienze Applicate dell'Università della Virginia, che ne ha sviluppato un modello.
Esso è dotato di un tetto formato da pannelli solari retrattili con una superficie di mezzo metro quadrato, una carica completa di 4 ore e mezza a 8 km orari ed una maggiore eco-compatibilità.
Il team americano per costruire il prototipo ha usato materiali robusti ma leggeri ed ha installato un interrutore joystick per potersi muovere, la cintura di sicurezza, i braccioli, i poggiapiedi, una seduta regolabile, e alcune prese USB indispensabili per poter ricaricare apparecchi come smartphone, navigatori gps o ventilatori portatili. Il progetto è risultato tra i migliori di 473 modelli, ricevendo più di 6.000 voti dalla giuria pubblica della prima edizione del WORLD CEREBRAL PALSY DAY ed ha per questo ottenuto il premio di 20.000 $ pari a 15.004 €, che aiuteranno a rendere commerciale il futuro "mezzo eco-compatibile".
I fondi che avanzeranno saranno restituiti all'ente promotore del concorso.

...un passo in avanti verso le tecnologie del futuro!



Un sorriso è felicità, è simbolo di serenità e ottimismo! Sorridere aiuta a vivere in armonia con il mondo..

Donare un sorriso
Rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
Senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante,
Ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
Da poterne fare a meno
Né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
Da sostegno nel lavoro
Ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
Rinnova il coraggio nelle prove,
E nella tristezza è medicina.
E poi se incontri chi non te lo offre,
Sii generoso e porgigli il tuo:
Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
Come colui che non sa darlo.

"Il valore di un sorriso" di P.Faber.